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Due ricercatori nell’archivio segreto di Gabo

C’è ancora tanto da scoprire nel mondo di Gabriel Garcia Marquez. Non solo le sue opere, mura portanti della letteratura mondiale; non solo le sue parole, scolpite nella memoria di chi le ha ascoltate e di chi ancora le cerca per trovare una traccia, un esempio, un binario, una guida. Ma nel suo archivio personale, che nel 2015 è stato acquisito dalla biblioteca Harry Ransom Center presso l'Università di Austin, in Texas.

Uno degli album conservati nell’archivio di Gabo

Uno degli album conservati nell’archivio di Gabo

Una mole impressionante di documenti preziosi, cartacei e digitali. Fotografie: 43 album di foto private e pubbliche, dall’intimità familiare alle gite in barca con Fidel Castro. Appunti. Frammenti di opere incompiute, come i paragrafi della seconda parte dell’autobiografia che non riuscì a completare. Migliaia di lettere scritte dai suoi ammiratori, ma anche le circa duemila ricevute da amici scrittori, che Gabo ha voluto conservare. Per non parlare dei dattiloscritti originali dei suoi romanzi più famosi, a partire da Cent’anni di solitudine fino a L’autunno del patriarca, pieni di cancellature e correzioni a penna sui margini dei fogli.

La pagina 37 del dattiloscritto de L’autunno del patriarca, con correzioni e annotazioni

La pagina 37 del dattiloscritto de L’autunno del patriarca, con correzioni e annotazioni

Insomma, un nuovo mondo nel mondo di Gabo. Che a dirla tutta non amava molto, finché era in vita, intrusioni nella sua sfera privata. «E’ come se ti beccassero con i pantaloni abbassati» – spiegava a chi gli chiedeva il motivo di tanta riservatezza.

Gabo al lavoro nel suo studio

Gabo al lavoro nel suo studio

Tre settimane di ricerche

Ma ora quell’archivio è un patrimonio che è parte integrante dell’eredità dello scrittore colombiano. E potrebbe riservare sorprese, custodire informazioni preziose. Perciò due ricercatori colombiani sono stati ammessi ad aprire quei file. Si chiamano Alvaro Acevedo Tarazona e Rafael Jimenez Padilla. Il primo ha presentato un progetto intitolato “'La questione del Gabo”, mentre il secondo “Il giornalismo e la letteratura di García Márquez tra Caracas, la rivoluzione cubana e Messico 1957-1967”. Entrambi hanno vinto un assegno di ricerca assegnato dal Ministero della Cultura colombiana che li autorizza, appunto, ad accedere per tre settimane, nel mese di ottobre 2016, all’archivio dello scrittore premio Nobel. In un comunicato, il ministero colombiano ha spiegato: «Il Ministero della Cultura si aspetta che il prodotto di questa ricerca contribuirà ad arricchire la diffusione del patrimonio bibliografico e documentario su Gabriel García Márquez». Ce lo aspettiamo tutti noi.


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